Nel complesso mondo delle opere di costruzione, a sei anni dall’emanazione del Regolamento dell’UE n° 305/2011, perpetua un profondo disordine di idee legato alla marcatura CE dei prodotti da costruzione. Non tutti gli attori del grande processo di progettazione e realizzazione di un’opera di costruzione hanno ben chiara la differenza tra l’obbligo di apporre il marchio CE ad un prodotto da costruzione e la facoltà di un produttore di scegliere, in maniera del tutto volontaria, di marcare CE il proprio prodotto. Cerchiamo di fare chiarezza.
Il 16 giugno 2017 il Governo, alla fine dell'iter previsto, ha emanato il Decreto Legislativo 106/2017 che è uscito sulla Gazzetta Ufficiale del 10/7/2017 ed è ormai in vigore dal 9/8/2017.
A chiusura di una breve “trilogia” sulla vulnerabilità sismica, strategie e tecniche di riduzione del rischio sismico di edifici esistenti in calcestruzzo armato, in questa terzo ed ultimo contributo si darà una panoramica su strategie e associate tecniche di rinforzo sismico – con l’obiettivo di raggiungere, tramite interventi di miglioramento o adeguamento, predefiniti livelli di sicurezza relativa e prestazionali sia a livello di singolo edificio che di classi di edifici a scala territoriale.
Nell'articolo vengono presentate, per le chiese di Santa Maria di Piazza e di San Salvatore in Valnerina, crollate a seguito delle scosse di ottobre 2016, alcune analisi strutturali condotte con il fine di valutare, almeno a livello ipotetico, la riduzione della vulnerabilità che poteva essere ottenuta attraverso semplici dispositivi come incatenamenti e collegamenti tra gli elementi.
L'articolo presenta l’intervento di protezione catodica applicato agli elementi in calcestruzzo armato costruiti negli anni ’60 nell’area archeologica di Nora, a Pula, per il sostegno di un antico pavimento a mosaico nella zona delle Terme Centrali. Questi elementi, in avanzato stato di degrado, sono stati oggetto di una campagna di ispezione e di alcuni interventi di riparazione durevoli.
Il Premio è riservato a professionisti italiani e imprese esecutrici intervenuti nel progetto e nella esecuzione di opere di restauro e consolidamento realizzate sia nel territorio italiano che fuori dall’ambito nazionale e ultimate entro il 31 dicembre 2017.
I materiali cementizi decorativi sono stati impiegati dal secolo scorso per diversi scopi, tra i quali anche il restauro di finiture in pietra; ne sono un esempio, quelle presenti sulle facciate della chiesa di San Fedele a Milano, costruita a partire dal sedicesimo secolo, caratterizzata dalla presenza della pietra d’Angera di colore giallo o rosa, che ha subito diversi interventi di restauro.
La principale preoccupazione dell'industria delle costruzioni è la sostenibilità delle strutture in calcestruzzi; la sostituzione del clinker fino al 65% è permesso dagli standard europei ma l'utilizzo di questi nuovi cementi di miscela è ancora limitato a causa della maggiore velocità di carbonatazione e della conseguente incertezza sulla corrosione delle armature.
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano in collaborazione con ATE, Associazione Tecnologi per l’Edilizia organizza l’incontro con il prof Franco Braga dal titolo: "L'unitarietà della progettazione nell’attuale panorama normativo - verso la nuova Circolare: dalla sicurezza per pochi a meno rischi per tutti".
Mercoledì 13 dicembre 2017, Aula Rogers - Politecnico di Milano
Il progetto per mettere in sicurezza i ponti stradali e fornire una soluzione per il loro adeguamento strutturale con materiali compositi fibro-rinforzati per ridurre al minimo le demolizioni e velocizzare le operazioni di cantiere.
Nel nuovo numero di Structural_settembre/ottobre, pubblicato nella sezione MAGAZINE, alcuni articoli in tema di corrosione del calcestruzzo approfondiscono aspetti di diagnostica, metologie di intervento con protezione catodica in un caso studio riguardante un'area archeologica e in materia di caratterizzazione di cementi decorativi. Completano il numero alcuni contributi sulla sismica di edifici storici e sulla vulnerabilità, classificazione e normativa.
La fragilità, la bassa tenacità, l’elevata dispersione della sua resistenza a trazione, la rottura anche per bassi stati tensionali, rendono difficoltoso l’impiego del vetro nelle applicazioni strutturali, rese possibili solo dalle innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni.
Il Regolamento UE n. 305/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011 fissa le condizioni per l'immissione o la messa a disposizione sul mercato di prodotti da costruzione stabilendo disposizioni armonizzate per la descrizione della prestazione di tali prodotti in relazione alle loro caratteristiche essenziali e per l'uso della marcatura CE sui prodotti in questione.
Una monografia, edita da Skira, che attraverso immagini di cantiere, disegni e schemi, in cui sono presentati due grandi progetti italiani: la Torre Generali a Milano, di Zaha Hadid Architects, e la nuova sede BNL a Roma, di 5+1 AA; oltre a una serie di scritti teorici e un regesto di altre opere. Lungo tutto questo percorso per immagini scorre un'originale riflessione sulla relazione tra atto creativo e metodologia progettuale: gettando luce sul ruolo e la responsabilità del progettista.
La recente entrata in vigore del D. Lgs. 106/2017 (vigente dal 09/08/2017), che disciplina l’adeguamento della normativa nazionale al suddetto regolamento, abrogando definitivamente e sostituendo il DPR n. 246/1993 (Regolamento di attuazione della Direttiva 89/106/CEE), ha in qualche modo risvegliato l’attenzione degli addetti al settore su una pratica ormai in vigore da più di venti anni.
Con l’introduzione in campo nazionale della Norma UNI 7697:2015 – Criteri di sicurezza per le applicazioni vetrarie, si è data ancora più importanza alla scelta delle vetrate stratificate di sicurezza da utilizzarsi nelle diverse e più comuni applicazioni.