E’ da poco uscito, nella collana Acciaio, la monografia n. 11 dal titolo: “Protezione sismica di edifici esistenti in c.a. con controventi dissipativi in acciaio” i cui autori sono: il Prof. Franco Braga dell’Università di Roma La Sapienza, il Prof. Andrea Dall’Asta dell’Università di Camerino, il prof. Walter Salvatore dell’Università di Pisa e l’Ing. Francesca Buttarazzi , dottore di ricerca presso l’Università Roma Sapienza. Il lavoro fa parte del progetto di approfondimento del comportamento delle strutture in acciaio perseguito da Fondazione Promozione Acciaio, impegno lodevole ben testimoniato dal numero di volumi presentati negli ultimi anni.
Il testo affronta il tema, molto attuale ed importante nel campo dell’ingegneria strutturale, dell’adegua-mento o miglioramento sismico di strutture esistenti in cemento armato.
Il patrimonio edilizio nazionale è infatti molto vulnerabile nei riguardi delle azioni sismiche. Di fatto si è costruito moltissimo nel passato con norme che non seguivano l’evoluzione delle ricerche per la riduzione del rischio sismico. Solo con l’avvento del DM 14-1-2008 : Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08) e della Circolare esplicativa n.617 del 2-1-2009, sono stati recepiti molti concetti confluiti negli Eurocodici ed in particolare nell’EC 1997, ci si è portati su standard che altri paesi (USA, Nuova Zelanda, Giappone) avevano già adottato e sperimentato da anni.
Negli ultimi anni, a causa della crisi economica del nostro paese, il ritmo delle nuove costruzioni si è affievolito fino quasi ad arrestarsi. Di conseguenza è emerso prepotentemente il problema del mantenimento, miglioramento ed adeguamento del patrimonio edilizio nazionale. Per molti anni sarà questo uno dei temi fondamentali degli ingegneri strutturisti.
Il cap. 8 delle NTC08, che tratta le modalità con cui affrontare gli edifici esistenti anche in presenza del sisma, è dunque basilare per ogni tipo di intervento di modifica e ristrutturazione ed il testo che qui si presenta è prezioso, perché, pur descrivendo un particolare metodo di intervento per il miglioramento del comportamento sismico degli edifici in c.a., riesce in poche pagine a descrivere nitidamente le cause di Vulnerabilità sismica più diffuse per gli edifici.
Il fatto che finalmente tutto il territorio sia stato riconosciuto sismico è stato un notevole passo avanti. Tutti i sismi che hanno insanguinato la nostra storia antica e recente, hanno aumentato la nostra conoscenza e attenzione al problema. Si pensi al recente modesto sisma di Reggio Emilia, che ha messo in ginocchio una zona produttiva della nazione evidenziando tra l’altro la vulnerabilità sismica di molti edifici prefabbricati in cemento armato.
Occorre pertanto uno sforzo per aggiornare le proprie cognizioni in tema di effetti del terremoto e comportamento degli edifici per impedire che in futuro si commettano gravi errori già nella fase di impostazione del progetto, a causa dei condizionamenti che sistematicamente vengono imposti dai progettisti architettonici e dai costruttori. I primi per conservare la loro piena libertà espressiva, i secondi per minimizzare sempre di più i costi, già molto ridotti, della struttura.
I capitoli II° (ipotesi generali e requisiti generali prestazionali delle costruzioni in c.a.) e III° (valutazione della capacità sismica degli edifici in c.a.) sono pertanto da leggere con molta attenzione perché forniscono una serie di essenziali chiarimenti per la comprensione ed applicazione del cap. 8 delle NTC08.
Il cap. 4 è una carrellata sui sistemi di dissipazione energetica per il miglioramento delle prestazioni sismiche degli edifici esistenti a telaio esplorando le caratteristiche dei dissipatori viscosi e viscoelastici (basati sulla velocità) e quelli isteretici (basati sugli spostamenti) e fornendo elementi per la progettazione e per il dimensionamento di tali dispositivi, insieme ad informazioni sulle procedure applicative e di manutenzione.
Il cap. 5 introduce alla progettazione del sistema di protezione per il miglioramento della risposta al sisma mediante controventi dissipativi. Le strutture dissipative si progettano sulla base di opportune grandezze di controllo (spostamento, velocità, accelerazione) in funzione delle azioni sismiche che si basano sulla probabilità di superamento in un assegnato periodo di ritorno e che sono state accettate ormai da quasi tutte le normative nazionali. Sulla base di tali assunzioni si stabiliscono i livelli di prestazione ammissibili definiti attraverso un valore di spostamento di interpiano limite. Questo metodo, a differenza di quanto avviene con i criteri di progettazione tradizionali in cui la capacità cresce con lo sviluppo della deformazione globale, tende invece a ridurre le dissipazioni energetiche intrinseche dell’edificio mediante sistemi che irrigidiscono tutto l’edificio nel suo insieme e scaricano l’energia raccolta dai controventi su appositi sistemi dissipativi. Il metodo è sviluppato completamente in una pratica applicazione nel successivo ed ultimo capitolo.
Conclusione: per quanto detto in precedenza ritengo che questo volume sia un utile strumento di approfondimento delle norme NTC08 e di conoscenza dei problemi legati all’utilizzo di elementi di dissipazione energetica per il miglioramento della vulnerabilità sismica degli edifici in c.a. e per tali motivi mi sento di raccomandarlo a chi fa la professione dell’ingegnere strutturista.
[Riccardo De Col]

 
  Protezione sismica di edifici esistenti in c.a. con controventi dissipativi in acciaio
AUTORI | Franco Braga, Francesca Buttarazzi, Andrea Dall’Asta, Walter Salvatore
A CURA DI | Fondazione Promozione Acciaio – Serie Monografie
EDITORE | Flaccovio Editore
ISBN | 9788857904542
ANNO | 2015
PAGINE | 181 pagine
PREZZO | 28 euro
 



 

Edifici esistenti in c.a.

Protezione sismica con controventi dissipativi in acciaio