Lo scorso 3 e 4 Novembre si è tenuto a Roma il convegno "La Resilienza delle Città d'Arte ai Terremoti. Enhancing resilience of historic cities to earthquakes ", presso l'Accademia Nazionale dei Lincei in occasione della XXIII Giornata dell’Ambiente.
L'Accademia ha posto su You Tube l'intero convegno, che presenta aspetti di estremo interesse per tutti quanti abbiano a lavorare sulle strutture in zona sismica. Segnaliamo il link dove è possibile trovare una serie di informazioni sull’evento, alcuni spunti di consultazione del materiale disponibile e i link da cui scaricare i contributi.

http://www.ingegneri.info/forum/viewtopic.php?f=8&t=78922

DALLA PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO
Quanto ci è stato insegnato dai terremoti distruttivi occorsi nel nuovo millennio fornisce nuove motivazioni per agire e quindi rivedere e migliorare le procedure per la definizione della pericolosità sismica (SHA). Un unico tipo di carta di pericolosità non può soddisfare le richieste di differenti utilizzatori; la definizione del moto sismico atteso, che tiene conto della ricorrenza degli eventi in un dato territorio, può essere di utilità per il mondo delle assicurazioni. Quando si ha a che fare col patrimonio culturale o con strutture critiche (i.e. quelle per le quali le conseguenze di avaria sono intollerabili), per cui è necessario considerare archi di tempo molto lunghi, le stime standard di pericolosità sono del tutto inadeguate, a causa delle loro limitazioni euristiche. D’altra parte se SHA dipendente dal tempo può essere utile per aumentare la capacità di reazione al terremoto, mediante la pianificazione di adeguate misure di mitigazione, per le strutture critiche è importante considerare anche il possibile massimo input sismico. Pertanto la necessità di una stima appropriata della pericolosità sismica, non limitata alla classificazione sismica del territorio nazionale, è una pressante preoccupazione per gli ingegneri sismici e non solo per la protezione di città storiche e monumenti. Un’alternativa al tradizionale SHA è rappresentata dall’uso dei terremoti di scenario, che permette la generalizzazione delle osservazioni empiriche mediante solide considerazioni teoriche e l’ottimizzazione della progettazione strutturale. La dipendenza dal tempo degli scenari che deriva dalla previsione a medio termine spazio‐temporale dei terremoti può essere nella definizione delle priorità d’intervento, per tempestive azioni di mitigazione. La disponibilità di dati che coprono più di un millennio (arco di tempo pari a circa dieci volte quello per cui si hanno dati disponibili altrove nel mondo), con un livello di completezza soddisfacente per quanto riguarda i terremoti distruttivi, è una proprietà unica del territorio italiano che non deve essere ignorata non solo nella definizione realistica e responsabile della pericolosità sismica ma anche nella scelta consapevole delle misure ottimali che devono essere adottate per prevenire i disastri. Segue, a distanza di un anno, il convegno “Resilienza delle città d’arte alle catastrofi idrogeologiche: successi e insuccessi dell’esperienza italiana”.
 

La Resilienza delle Città d'Arte ai Terremoti

Approfondimenti al convegno