In seguito alle alluvioni avvenute nei mesi di ottobre e novembre in Liguria, il 28 gennaio è stata approvata la mappatura delle aree inondate e le relative norme di salvaguardia. L’elaborazione della mappatura, proposta da Raffaella Paita, Assessore Regionale alla Protezione Civile, blocca ogni tipologia di edificazione ed impone la revisione dei piani di bacino, oltre a prevedere il suo recepimento nei vari strumenti di pianificazione. Alla mappatura delle aree è associata, inoltre, la normativa di salvaguardia che prevede la non edificabilità delle aree interessate per la durata di 12 mesi.
Così come avvenuto nel 2011, abbiamo deciso di approvare una norma di salvaguardia che blocchi l’edificabilità delle aree inondate durante le alluvioni di ottobre e novembre 2014. Si tratta di un’area molto estesa, perché di fatto riguarda tutta la regione Liguria. Pertanto, per il momento, viene messo un blocco sulla possibilità di edificazione nelle aree a rischio e quindi ai progetti in corso. Solo dopo una rivalutazione del rischio idraulico e degli elementi di garanzia che verranno adottati si potranno riprendere in considerazione le iniziative. Questo significa che gli Enti verranno chiamati a realizzare interventi di riduzione del rischio per rimettere in sicurezza quelle realtà” afferma l’Assessore. Queste prescrizioni sono in aggiunta al piano di bacino del Magra che prevede il blocco delle edificazioni nelle aree ad elevato rischio di esondazione lungo il fiume Magra per una superficie di 10 kmq.

Alluvioni in Liguria

Approvata mappatura e norme di salvaguardia