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Non-linear dynamic analysis of engineered systems requires the selection of a suitable set of earthquake ground motion time histories whose average response spectrum is compatible with the target design spectrum. In spite of the growing availability of databases of strong motion recordings worldwide, providing researchers and practitioners with an unprecedented set of high-quality strong-motion data, the paucity of ground motion recordings in the proximity of the earthquake source for large magnitude earthquakes and in peculiar site conditions (e.g. deep soft soils) still persists.
In recent years, with the ongoing progress of high-performance computing resources, physics-based numerical simulations of seismic wave propagation have emerged as a powerful tool to provide validated ground motion time series in realistic source, path and local site configurations which ca be employed to augment records when they are insufficient. The utilization of simulated accelerograms to supplement earthquake records is permitted by national and international seismic norms (e.g., Norme Tecniche per le Costruzioni - NTC 2018, US provisions ASCE/SEI 7-16).
This paper aims at presenting an innovative dataset consisting of near-source broadband earthquake ground motions from three-dimensional physics-based numerical simulations—named BB-SPEEDset—obtained by the high-performance code SPEED (SPectral Elements in Elastodynamics with Discontinuous Galerkin, http://speed.mox.polimi.it/)—developed at Politecnico di Milano. The potential of this dataset, which has been validated successfully against recordings from both a seismological and engineering perspective, is pointed out by presenting the software Select&Match, a tool for the ground motion selection and scaling enhanced by simulated accelerograms.
L’analisi dinamica non-lineare di strutture e sistemi geotecnici richiede la rappresentazione dell’azione sismica mediante opportune storie temporali del moto del terreno, il cui spettro di risposta sia compatibile in media con lo spettro di progetto. Nonostante la disponibilità crescente a livello mondiale di banche dati di registrazioni accelerometriche, che rappresentano una fonte eccezionale di dati strong-motion di elevata qualità per ricercatori e professionisti, il numero di registrazioni in prossimità della sorgente sismica di forti terremoti ed in condizioni geologiche complesse permane limitato.
Negli ultimi anni, con il continuo progresso delle risorse computazionali ad alte prestazioni, le simulazioni numeriche della propagazione delle onde sismiche sono emerse come un potente strumento in grado di generare, previa validazione, accelerogrammi del moto del terreno in configurazioni realistiche della sorgente, del mezzo di propagazione e della risposta sismica locale, da utilizzare per sopperire alla mancanza di registrazioni. L'uso di accelerogrammi generati mediante simulazione numerica è ammesso dalla normativa sismica nazionale (Norme Tecniche per le Costruzioni, 2018) e internazionale (e.g. ASCE/SEI 7-16 negli USA).
Questo articolo si propone di presentare una banca dati innovativa, denominata BB-SPEEDset, costituita da accelerogrammi a banda larga ottenuti attraverso la simulazione numerica tri-dimensionale mediante il codice di calcolo ad alte prestazioni SPEED (SPectral Elements in Elastodynamics with Discontinuous Galerkin, http:/ /speed.mox.polimi.it/) sviluppato presso il Politecnico di Milano. Vengono messi in luce i vantaggi di tale banca dati, opportunamente validata rispetto ad accelerogrammi reali con verifiche sia sismologiche che ingegneristiche, attraverso la presentazione del software Select&Match, uno strumento per la selezione e scalatura di accelerogrammi spettro-compatibili che integra registrazioni e simulazioni del moto del terreno.
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Insulating Glass Units (IGUs), composed of two or more glass panes held together by structural edge seals, defining cavities filled by gas, are widely used in architecture thanks to their thermal and acoustic insulation properties. Their structural response is strongly influenced by the complex interaction between the glass plates and the air/gas, permitting the sharing on panes of applied loads, so enhancing the load bearing capacity. This effect, usually referred to as “load sharing”, is due to the pressure variation in the interpane cavities consequent to the applied actions, and depends upon the flexural stiffness of the panes and the gas compressibility. Furthermore, also changes in the barometric pressure and in the gas temperature inside the cavity, can unbalance the external and internal pressures, developing effects in all the panes.
An accurate design of IGUs must necessarily take these phenomena into account. Here, several models for the calculation of IGUs, including the Betti’s Analytical Method (BAM), are presented. The model, that is going to be included in the new EuroCode on structural glass, allows to evaluate the response of IGUs composed of an arbitrary number of glass panes, under the most various support conditions and external loads, including line-distributed and concentrated actions. The great advantage compared to other methods is that it provides compact and easy to apply formulas, requiring coefficients that can be summarized in synthetic tables.
Il vetrocamera, composto da pannelli di vetro intervallati da cavità riempite di gas, trova largo impiego in architettura grazie alle sue proprietà di isolamento termico e acustico. Il suo comportamento strutturale è fortemente influenzato dalla complessa interazione tra gli strati di vetro e il gas, che consente la condivisione tra i diversi strati di vetro dei carichi applicati, aumentando così la capacità portante dell’elemento. Questo fenomeno, denominato “load sharing”, dipende dalla variazione di pressione nelle cavità a seguito dell’applicazione dei carichi, ed è quindi influenzato dalla rigidezza dei pannelli in vetro e dalla comprimibilità del gas. Anche variazioni della pressione barometrica e della temperatura del gas all’interno dell’intercapedine possono sbilanciare le pressioni esterna ed interna, causando l’inflessione dei pannelli di vetro.
Una progettazione accurata del vetrocamera deve necessariamente tener conto di questi fenomeni. Nell’articolo vengono presentati diversi modelli di calcolo, tra cui l’approccio “Betti’s Analytical Method” (BAM), che sarà incluso nel nuovo Eurocodice sul vetro strutturale. Tale modello si applica a vetrate isolanti composte da un numero arbitrario di lastre di vetro, nelle più diverse condizioni di carico e vincolo, compresi i casi di carichi lineari e concentrati. Il suo principale vantaggio è che fornisce formule compatte e di semplice applicazione, tramite l’utilizzo di coefficienti forniti in tabelle.
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Academic courses on experimental methods in the many fields of engineering are an extraordinary opportunity to delve into the behaviour of materials and discover the potential and limitations of the physical models adopted in design. A fundamental tool in this journey is the measuring chain, namely the sequence of steps required for sensing, processing, and recording the variables monitored during a test. In the era of electronic sensors and digital data, one first risk is to lose control of the actual performance and possible errors entailed by this process and to regard the measurements magically streaming from the experiment as unquestionably correct. Another issue is to instill the perspective that measuring systems lie in the realm of well-equipped labs and expert technicians, rather than being an inherent part of the test design. This is more specifically the case of Civil Engineering students, who feel more distant from the necessary Electronic and Information Engineering skills.
To overcome these problems, a low-cost kit has been developed, allowing students to autonomously carry out simple experimental tests and interactively compare the observed evidence and the underlying models. The set is based on an Arduino Uno board working as a datalogger and some simple analog sensors measuring acceleration, displacement, and temperature. Besides the intriguing exercises made possible by the kit, which will be discussed in detail in the article, this is also a chance to disclose the digital craftsmanship revolution as an opportunity to boost students' creativity and an interdisciplinary approach to their studies.
I corsi accademici sui metodi sperimentali nei molteplici campi dell'ingegneria sono una straordinaria opportunità per approfondire il comportamento dei materiali e scoprire le potenzialità e i limiti dei modelli fisici adottati nella progettazione. Uno strumento fondamentale in questo percorso è la catena di misura, ovvero la sequenza di passaggi necessari per il rilevamento, l'elaborazione e la registrazione delle variabili monitorate durante una prova sperimentale. Nell'era dei sensori elettronici e dei dati digitali, un primo rischio è quello di perdere il controllo delle effettive prestazioni e dei possibili errori che questo processo comporta e di considerare indiscutibilmente corrette le misure che scaturiscono magicamente dall'esperimento. Un altro problema è quello insinuare l’idea che l’organizzazione dei sistemi di misura sia una prerogativa di laboratori ben attrezzati e di tecnici specializzati, e non una parte integrante della progettazione della prova. Questo è più nello specifico il caso degli studenti di Ingegneria Civile, che si sentono più distanti dalle necessarie competenze di Ingegneria Elettronica e dell'Informazione.
Per ovviare a queste problematiche è stato sviluppato un kit a basso costo, che consente agli studenti di effettuare autonomamente semplici prove sperimentali e confrontare in modo interattivo le evidenze osservate e i modelli teorici che le descrivono. La strumentazione è basata su una scheda Arduino Uno per l’acquisizione dei dati e su alcuni semplici sensori analogici che misurano l'accelerazione, lo spostamento e la temperatura. Oltre ai coinvolgenti esercizi resi possibili dal kit, di cui si discuterà in dettaglio in questo articolo, questa è anche l'occasione per divulgare la rivoluzione dell'artigianato digitale, come opportunità per stimolare la creatività degli studenti e un approccio interdisciplinare ai loro studi.
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Reinforced concrete-based railway’s tunnels (RCT) should exhibit remarkable durability, ensuring extended service life. The use of protective treatment based on migrating corrosion inhibitors (MCI) offers a viable solution to enhance the service life of existing tunnels designed with a concrete cover lower than that required by EC2. The purpose of this work is to evaluate the effectiveness of a silane-based MCI applied on the surface of the concrete of existing tunnels. The effect of MCI has been evaluated through accelerated carbonation test while the carbonation depth at the end of the service life of tunnels was assessed using the Fick’s law. Experimental results evidenced that the use of MCI allows to strongly reduce the risk of carbonation of concrete cover at the end of the service life both on areas exposed to wet-and-dry cycles and on regions with dry atmosphere.
I tunnel in calcestruzzo delle reti ferroviarie, alla luce della necessità di garantire una lunga vita nominale (75-100 anni), devono possedere eccellenti doti di durabilità. L’utilizzo di protettivi superficiali a base di inibitori di corrosione migranti rappresenta una soluzione attraverso cui mitigare la necessità di effettuare manutenzioni straordinarie su strutture progettate con spessori dello strato di copriferro inferiori a quello (fissato dall’EC2) necessario per garantire la vita nominale dell’opera. L’obiettivo di questo lavoro consiste nello studio dell’efficacia di un inibitore di corrosione a base silanica applicato sulle superfici in calcestruzzo di tre tunnel ferroviari italiani. Allo scopo sono state condotte prove di carbonatazione accelerata su campioni tal quali e provini trattati con inibitori di corrosione, mentre la stima dello spessore di calcestruzzo carbonatato alla fine della vita di servizio è avvenuta tramite la legge di Fick. I risultati sperimentali hanno mostrato che l’utilizzo di inibitori di corrosione migranti consente di ridurre sensibilmente il rischio di completa carbonatazione dello strato di copriferro al termine della vita utile dell’opera sia sulle superfici esposte a cicli di asciutto-bagnato che su quelle in ambienti asciutti.
es/en
In Chile, in the Atacama Desert, about 40 kilometers away from the port city of Freirina, there are the remains of the former Labrar Copper Smelter, a foundry that operated actively until the end of the 19th century.
This heritage site is currently known as Chimeneas or Torres de Labrar, which includes three brick masonry constructions reinforced with riveted iron profiles, which were part of this industrial complex for copper extraction.
Due to the industrial relevance and cultural significance that the site has, it was declared a National Monument by Law 17288 of National Monuments in the Category of Historical Monument, the maximum legal protection existing in the country for heritage sites. The protection was formalized by “Supreme Decree” No. 8377, on October 2, 1980.
This project was a public competition put out to tender by the Council of National Monuments of Chile, contemplating multidisciplinary work. It included a historical construction study of the site along with a complete geometric survey of the existing constructions; a survey of its architectural and structural damages, and a complete diagnosis of its current situation. The three towers have a square base and are approximately 2 meters per side, with a height of 18 meters. They were made of brick masonry and externally reinforced with iron profiles and tensioners. All this background, both bibliographic and geometric, was the basis for proposing a structural consolidation design – also considering the urgency that the intervention requires as well as the difficulty of accessing the site, where these chimneys are located.
In Cile, nel deserto di Atacama, a circa 40 chilometri dalla città portuale di Freirina, si trovano i resti dell'ex Labrar Copper Smelter, fondería che ha funzionato attivamente fino alla fine del XIX secolo.
Questo sito, attualmente conosciuto come Chimeneas o Torres de Labrar, comprende tre costruzioni in muratura di mattoni rinforzate con profili in ferro, che facevano parte di un complesso industriale per l’estrazione del rame.
A causa della rilevanza industriale e del significato culturale che il sito possiede, esso è stato dichiarato Monumento Nazionale dalla Legge 17.288 dei Monumenti Nazionali nella Categoria Monumento Storico, la massima protezione legale esistente nel Cile per i siti di rilevanza storica. La tutela fu formalizzata con "Decreto Supremo" n. 8377, il 2 ottobre 1980.
Questo progetto è stato oggetto di un concorso pubblico indetto dal Consiglio dei Monumenti Nazionali del Cile, che richiedeva un lavoro multidisciplinare. Esso comprendeva, oltre al progetto di messa in sicurezza, uno studio storico del sito, un rilievo geometrico delle costruzioni esistenti, un rilievo volto a evidenziare i danni architettonici e strutturali e una analisi diagnostica della attuale situazione.
Il sito comprende tre torri a base quadrata che misurano circa 2 metri di lato, con un'altezza di 18 metri. Le torri sono state costruite in muratura di laterizio e rinforzate esternamente con profili in ferro. Tutti questi dati, sia bibliografici che geometrici, sono stati la base per proporre un progetto di messa in sicurezza strutturale, che tenessse anche in conto l’urgenza dell'intervento nonché la difficoltà di accesso al sito.